Sindrome da Edificio Malsano

by Nuova Icat - Posted in Normative on 18.Feb, 2016

casa_malataE se, a volte, la causa di cefalee, irritazioni, allergie, vertigini e nausea non dipendesse dall’ambiente esterno? E se fosse la nostra casa, il nostro ufficio o qualsiasi altro stabile a provocare questi malesseri?

Piccole dimenticanze come, ad esempio, un mancato controllo periodico dei macchinari di aerazione o la mancata ventilazione dei vani possono provocare insalubrità dell’aria. Questi accertamenti sono indispensabili per impedire la proliferazione di batteri e la formazioni di muffe che portano ai malesseri sopra descritti.

Dal 1983 si parla di Sick Building Syndrome, ovvero di sindrome da edificio malsano. Ma non dobbiamo pensare al classico tugurio grondante di umidità con poca luce, ma piuttosto a una costruzione nuova e luminosa.

Le indagini sugli stili di vita dei cittadini ci dicono che le persone, nell’arco della giornata, trascorrono la maggior parte del proprio tempo in ambienti chiusi (indoor). I risultati di numerosi studi mettono in evidenza che la concentrazione di inquinanti nell’aria indoor sono spesso superiori a quelli esterni.

Il termine sindrome da edificio malsano indica un quadro sintomatologico che interessa persone che lavorano in ambienti moderni, ventilati artificialmente e dotati di condizionamento dell’aria.

Spesso le situazioni di malessere sono correlate alla permanenza negli ambienti di lavoro, indipendentemente dall’esposizione ad agenti nocivi specifici.

Le principali cause di questa sindrome possono essere :edificio malsano

  • scarsa ventilazione degli ambienti interni

  • eccessiva illuminazione

  • presenza di fumi generati dalla combustione del tabacco

  • aria secca

  • impiego di deodoranti per la casa

  • uso spropositato di prodotti per la casa e per le persone

  • esalazione di sostanze tossiche dai materiali da costruzione

  • utilizzo di video terminali

  • fotocopiatrici

  • carenza di ioni negativi nell’aria

  • presenza di materiali e tessuti sintetici per l’arredo

  • rumore

  • condizioni di stress tipiche della nostra epoca

Non dimentichiamoci che, in un ambiente sano si lavora meglio.Cambiare spesso aria, abbattere le fonti di inquinanti presenti in ufficio può davvero cambiare le carte in tavola e aumentare la produttività dei lavoratori. Analisi in laboratorio hanno dimostrato che l’aria malsana influisce negativamente anche sul rendimento Ma non solo: la qualità dell’aria indoor rovina anche l’umore dei dipendenti, un fattore che ne riduce dell’1% le performance lavorative.

brutta-aria-nelle-scuoleMa quali sono gli interventi per migliorare la qualità dell’aria?

La qualità dell’aria di un ambiente può essere migliorata attuando una serie di controlli ed interventi sia sulle sorgenti inquinanti sia sulla ventilazione. Un’adeguata ventilazione infatti, meccanica o naturale, permette di ottenere una ridistribuzione dell’aria e assicura la qualità desiderata.

Quindi l’aria immessa dovrà garantire:

– il “rifornimento” di ossigeno, continuamente consumato dagli occupanti;

-la diluizione degli inquinanti presenti fino a livelli definiti (normative o linee guida);

– il mantenimento delle condizioni di comfort microclimatico.